Fotovoltaico con accumulo: tipologie, differenze e consigli per la scelta
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Impianto fotovoltaico con accumulo integrato: L'accumulatore è installato nell'inverter, occupando poco spazio e minimizzando l'impatto estetico e le opere di adeguamento.
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Funzionamento dei sistemi fotovoltaici con accumulo: I pannelli solari catturano energia solare, convertita dall'inverter e immagazzinata nelle batterie per l'autoconsumo differito.
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Costi degli impianti fotovoltaici con accumulo: Il costo è legato alla capacità del sistema di accumulo, con indicazioni di spesa relative alle dimensioni dell'impianto (es. 5.000 euro per 3 kW).
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Conviene il fotovoltaico con accumulo? Nonostante cambiamenti nei pagamenti dell'energia in eccesso, batterie più durevoli e prezzi in calo rendono conveniente l'opzione anche per impianti di piccole dimensioni.
Gli impianti fotovoltaici con batterie per l'accumulo sono la scelta ideale per chi, grazie ai propri pannelli solari, produce più energia di quanta ne consumi. Le batterie permettono infatti di immagazzinare l’eccesso energetico, così da ottenere un consistente risparmio sulle tariffe luce e un’indipendenza di fatto dalla rete locale, grazie al cosiddetto "auto-consumo differito".
Cos'è un impianto fotovoltaico con accumulo? Tipologie e funzionamento
TIPOLOGIA IMPIANTO |
CARATTERISTICHE |
Impianto fotovoltaico con accumulo integrato |
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Impianto fotovoltaico stand alone oppure a isola |
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Gli impianti fotovoltaici con accumulo non presentano differenze marcate da un impianto fotovoltaico tradizionale a livello esteriore: c'è solo l'aggiunta delle batterie, che possono essere aggiunte anche in un secondo momento, anche dopo diversi anni dall'installazione dei pannelli.
Nei sistemi fotovoltaici con accumulo, i pannelli catturano l’energia solare, trasformandola in energia elettrica e l’inverter dell’impianto si occupa delle distribuzione della corrente - trasformata da continua in alternata - nella rete domestica; l’eventuale esubero viene immagazzinato nelle batterie per poterlo utilizzare quando serve (autoconsumo differito) e, nel caso in cui queste siano già piene, l’energia prodotta in più viene immessa in rete e rivenduta al GSE (per gli impianti che connessi alla rete).
Bisogna in sostanza solo adibire uno spazio per contenere l’accumulatore, che può anche essere integrato con l’inverter. Per le batterie non serve comunque molto spazio a disposizione, e alcuni modelli possono essere installate direttamente a muro. Naturalmente, lo scopo è sempre quello di utilizzare in modo ottimale l’energia degli accumulatori; quindi, se le batterie sono sempre cariche oppure non arrivano mai a essere piene qualcosa non è stato calcolato nel modo giusto per quanto riguarda il dimensionamento dell’impianto.
Quanto costano gli impianti fotovoltaici con accumulo?
Gli impianti fotovoltaici con sistema di accumulo si caratterizzano, naturalmente, per un costo aggiuntivo rispetto agli impianti “classici”. Tale costo è legato all’acquisto e all’installazione delle batterie necessarie per creare il sistema di accumulo di energia elettrica.
Il costo del sistema di accumulo è legato alla sua capacità. In linea di massima, è possibile mettere in conto una spesa di circa 1.000 euro per kWh di capacità della batteria. Tale importo è “chiavi in mano” e tiene conto dell’IVA oltre che dei costi della manodopera.
Per un impianto fotovoltaico da 3 kW è consigliabile installare un sistema di accumulo da almeno 5 kWh mentre per un impianto da 6 kW è possibile puntare su un sistema con capacità superiore, pari ad almeno 10 kWh.
In linea di massima, all’aumentare della potenza dell’impianto conviene incrementare la capacità del sistema di accumulo. È così che un impianto da 12 kW può essere abbinato ad un sistema di accumulo da 20 kWh.
POTENZA IMPIANTO FOTOVOLTAICO |
CAPACITA’ SISTEMA DI ACCUMULO |
COSTO IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON ACCUMULO |
3 kW |
5 kWh |
5.000 euro |
6 kW |
10 kWh |
10.000 euro |
12 kW |
20 kWh |
20.000 euro |
Il costo del sistema di accumulo indicato in tabella è da intendersi come un valore puramente indicativo che può essere soggetto a numerosi fattori, in grado di causare un aumento o una riduzione del costo al kWh. In più, all’aumentare della capacità complessiva, il costo al kWh potrebbe ridursi progressivamente.
Possibili soluzioni per lo stoccaggio
- Sistema All-in-One: costituito da un unico dispositivo che integra sia le batterie che il sistema di monitoraggio. Si tratta della soluzione ideale nel caso in cui il sistema di accumulo venga installato in aggiunta ad un impianto già attivo, in quanto permette di non dover cambiare l'inverter.
- Sistema combinato di Inverter + batterie: ideale in caso di installazione impianto e sistema di accumulo nello stesso momento. Il sistema di monitoraggio intelligente è integrato nell'inverter ed è possibile scegliere marche differenti per le batterie, previa verifica della compatibilità.
Impianto fotovoltaico con accumulo: pro e contro
Il fotovoltaico con accumulo conviene a livello economico?
In generale, fino a una decina di anni fa il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) pagava un corrispettivo elevato per l’energia prodotta da fonti rinnovabili in eccesso; con le revisioni successive al meccanismo di incentivazione - il cosiddetto Conto Energia - e con la sostituzione di questo sistema con due nuovi meccanismi retributivi
- Scambio sul Posto SSP
- Ritiro Dedicato
non si può parlare più di incentivi, ma di "corrispettivo per la vendita" con conguaglio annuale.
In sostanza, il pagamento per i kWh in eccesso oltre lo SSP avviene secondo una tariffa oraria a zone più bassa rispetto ai kWh immessi in rete elettrica, paragonabile a quella del Ritiro Dedicato. Il tutto deve essere riportato in dichiarazione dei redditi, alla voce “Redditi Occasionali” ed è soggetta a tassazione IRPEF per i privati.
Fino a pochi anni fa, comunque, l’extra-spesa per potersi dotare di una batteria di accumulo in un impianto di piccole dimensioni poteva essere ammortizzata in un lasso di tempo superiore alla vita media della batteria stessa; in altre parole i sistemi fotovoltaici con accumulo erano convenienti soltanto per i grossi impianti.
Non per tutti, infatti, l’impianto fotovoltaico con accumulo è conveniente: le abitudini familiari e la tipologia di consumo influenzano da vicino la fattibilità.
Che cosa occorre per un impianto con accumulo efficiente?
Naturalmente non è sufficiente avere i pannelli solari, l’inverter e i sistemi di accumulo per poter dire di avere un impianto fotovoltaico efficiente. Gli impianti fotovoltaici collegati alla rete necessitano di:
- centralina “intelligente” per il controllo elettronico: è a questo dispositivo che è delegata la gestione dell’energia sviluppata dall’impianto, da immagazzinare nelle batterie di accumulo oppure da incanalare per l’autoconsumo, o ancora da reimmettere perché in surplus nella rete.
- sistemi di monitoraggio per controllare il corretto funzionamento delle batterie anche da remoto, ad esempio tramite smartphone o tablet in grado di ricevere notifiche e alert qualora nel tempo le prestazioni delle batterie andassero deteriorandosi troppo, al di là di quanto previsto con le garanzie.
L’efficienza di un impianto fotovoltaico aumenta notevolmente con l’installazione di un sistema di accumulo, ma visto che la spesa è superiore - il costo totale per un piccolo impianto ammonta a circa il doppio di quanto richiesto per un impianto tradizionale - è necessario fare ancora più attenzione che tutto funzioni per il verso giusto:
- temperatura (se è troppo alta, il sistema si surriscalda e funziona peggio)
- pulizia
- ombreggiamenti
- funzionamento di cablaggi e connettori vari
- efficienza dell’inverter
- anzianità delle celle fotovoltaiche
- etc.
Impianto fotovoltaico con accumulo a isola: cos'è? Conviene?
Gli impianti fotovoltaici con accumulo esistono anche nella tipologia a isola, detta anche stand-alone od off-grid, quando cioè è del tutto assente il collegamento alla rete elettrica o quando si vuole essere indipendenti dal fornitore.
In questo caso si può dire definitivamente addio agli oneri di rete, ai costi fissi e alle altre imposte, oltre a non doversi più preoccupare degli aumenti del prezzo dell’energia (che, anzi, stanno a significare un risparmio superiore scegliendo la strada dell’autosufficienza energetica). È quasi superfluo ricordare che questi impianti, non potendo in alcun modo contare sull’energia supplementare della rete elettrica in caso di difficoltà, vanno dimensionati con la massima cura.
Norme vigenti, detrazioni fiscali e incentivi per il fotovoltaico con accumulo
Infine, l’aspetto burocratico: i sistemi di accumulo possono essere installati su impianti solari fotovoltaici già esistenti o su impianti nuovi, ma in ogni caso l'impianto deve godere della convenzione GSE per lo Scambio sul Posto e le batterie d'accumulo devono rispondere alla normativa CEI 0-21 (l’eccezione è quella degli impianti stand-alone, in quanto completamente indipendenti dalla rete di distribuzione elettrica).
Le batterie, sempre secondo il GSE, vanno installate secondo una tra 3 configurazioni ammesse: monodirezionali lato produzione o bidirezionali lato produzione (cioè tra l’impianto fotovoltaico e l’inverter, ma prima del contatore) o ancora bidirezionale post-produzione (dopo l’inverter). Si definisce “monodirezionale” una batteria che può essere caricata dall’impianto fotovoltaico, e “bidirezionale” quando può contribuire anche la rete.
Per quanto riguarda l'ambito fiscale i sistemi di accumulo godono della detrazione del 50% per ristrutturazione edilizia, poiché sono a tutti gli effetti dei sistemi che migliorano l'efficienza energetica dell'abitazione. In alcune regioni (in primis la Lombardia) sono poi previsti particolari incentivi annuali a fondo perduto accessibili tramite bando.