Anche le tabaccherie e i rivenditori di generi di monopolio avranno l’obbligo di accettare i pagamenti tramite POS (acronimo di Point of Sale, cioè il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti con carte di credito, debito e prepagate) da parte di chi sia in procinto di acquistare francobolli, sigarette e marche da bollo.
Lo ha stabilito una determinazione del direttore dell’Agenzia delle Dogane, Roberto Alesse, del 26 giugno 2023. Di fatto, con questa decisione (immediatamente operativa), si cancella una precedente disposizione (del 25 ottobre 2022) con la quale si esoneravano i rivenditori di generi di monopolio dall’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per le transazioni legate a tabacchi (sigari e sigarette) e valori bollati.
POS obbligatorio anche dai tabaccai: le novità a Luglio 2023
OBBLIGO POS IN TABACCHERIA: LE DOMANDE |
OBBLIGO POS IN TABACCHERIA: LE RISPOSTE |
Cosa prevede l’ultima determinazione dell’Agenzia delle Dogane? |
Impone ai tabaccai l’obbligo di accettare pagamenti tramite POS |
Qual è l’effetto della decisione sui consumatori? |
Chi vorrà pagare sigarette, francobolli e valori bollati con bancomat e carte di credito sarà libero di farlo |
Cosa rischiano i tabaccai che non rispettino l’obbligo? |
Rischiano una doppia sanzione: una fissa pari a 30 euro + il 4% del valore della transazione negata |
Quante tabaccherie sono coinvolte dal provvedimento? |
Circa 50 mila in tutta Italia |
Da quando è attiva questa nuova disposizione? |
È attiva da lunedì 26 giugno 2023 |
Come anticipato poco sopra, l’Agenzia delle Dogane fa dietrofront sull’esonero dall’obbligo del POS in tabaccheria. Cancellando la deroga introdotta a ottobre 2022, i rivenditori di generi di monopolio, da lunedì 26 giugno 2023, non potranno quindi più rifiutarsi di accettare pagamenti (di qualsiasi importo) con carte di debito, carte prepagate e carte di credito per la vendita di prodotti come tabacchi e valori bollati.
Come si traduce l’ultima decisione dell’Agenzia delle Dogane sui consumatori? Questi ultimi potranno utilizzare la moneta elettronica (e quindi il POS) per transazioni legate all’acquisto di sigarette o sigari, francobolli e marche da bollo.
Una decisione, quella delle Dogane, che incide sulle quasi 50mila tabaccherie operative da Nord a Sud del Paese. E che è dettata anche dalla consapevolezza del “crescente effettivo impiego” degli strumenti di pagamento elettronico in Italia.
Il mancato rispetto dell’obbligo di accettare pagamenti tramite POS rischia di costare caro ai tabaccai: essi, infatti, possono incorrere in una doppia sanzione, ovvero una fissa che ammonta a 30 euro più il 4% del valore della transazione negata con il pagamento elettronico.
Boom della moneta elettronica: sorpasso sui contanti nel 2025
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PAGAMENTI DIGITALI: LE CIFRE DI CONFESERCENTI |
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Nel 2022, i consumi pagati con carte di credito o bancomat hanno superato quota 300 miliardi, con una crescita del +20% sul 2021 e quasi 100 miliardi sul 2020 |
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A questo ritmo, già nel 2025, i pagamenti in moneta elettronica potrebbero superare quelli in contanti |
Mentre l’Agenzia delle Dogane reintegra l’obbligo di accettare il pagamento con POS in tabaccheria, si assiste a un vero e proprio boom della moneta elettronica. Secondo alcune stime rese note da Confesercenti, nel 2022 i consumi pagati con carte di credito, o carte di debito o carte prepagate hanno superato quota 300 miliardi, con una crescita del +20% sul 2021 e quasi 100 miliardi sul 2020. Un ritmo di crescita, prevede Confesercenti, che potrebbe portare i pagamenti in moneta elettronica a superare quelli in contanti già nel 2025.
“Negli ultimi anni – commenta Confesercenti – le transazioni in moneta elettronica sono aumentate ad un ritmo quasi doppio di quello che registravano prima della pandemia. Un segno del progresso della modernizzazione del sistema dei pagamenti, ma anche della necessità di ridurre il costo della moneta elettronica: secondo le nostre stime, tra commissioni, spese per utilizzo e installazione dei POS, carte e bancomat costano agli esercenti già oltre 5 miliardi l’anno”.
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