Aree bianche, grigie e nere fibra ottica in Italia: cosa sono e il futuro della banda larga
A seconda del livelli di copertura della banda ultralarga in Italia abbiamo:
-
- aree nere con almeno due fornitori di servizi internet;
- aree grigie con un solo fornitore di rete internet;
- aree bianche prive di copertura e di infrastrutture, richiedenti l'intervento pubblico.
- Il Piano BUL mira a colmare il divario digitale portando la fibra ottica anche nelle zone più remote.
- Open Fiber e altri operatori sono al centro dello sviluppo delle reti, soprattutto nelle aree bianche.
L’espansione della fibra ottica in Italia è un elemento chiave per la digitalizzazione del Paese, ma la sua distribuzione non è uniforme. Le aree del territorio italiano sono quindi state classificate in tre categorie di copertura: aree bianche, aree grigie e aree nere.
La suddivisione, introdotta dalla Commissione Europea, serve a identificare anche gli investimenti necessari per garantire una connessione a banda ultralarga a tutti i cittadini.
La distinzione di queste aree è anche cruciale per comprendere il futuro della copertura della banda ultralarga in Italia, un Paese che sta facendo passi da gigante per colmare il dividario digitale grazie a progetti come il Piano Nazionale Banda Ultralarga (Piano BUL).
Aree bianche, nere e grigie banda ultralarga: significato e differenze
In Italia, la classificazione del territorio in aree bianche, nere e grigie è uno strumento essenziale per pianificare lo sviluppo delle reti a banda ultralarga, rispondendo alle esigenze di connettività e combattere il digital divide. Questa suddivisione è stata introdotta dalla Commissione Europea nel 2013 ed è alla base delle politiche di espansione della banda larga in Italia e in tutta l'Unione Europea.
Cosa sono le aree bianche, nere e grigie?
Le aree sono classificate in base alla presenza o meno di operatori di telecomunicazioni e alle previsioni di investimento nei successivi tre anni. Vediamo le principali differenze:
Aree bianche:
- Queste aree sono caratterizzate dall'assenza di infrastrutture per la banda ultralarga e nessun operatore privato ha manifestato interesse a investire. Qui è necessario un intervento statale per sviluppare le reti di connessione.
- Queste zone comprendono principalmente le aree rurali e montuose del Paese, che risultano meno appetibili per gli operatori privati a causa della bassa densità abitativa e degli alti costi di infrastrutturazione.
Aree grigie:
- In queste zone esiste un unico operatore di rete a banda ultralarga, ma non ci sono le condizioni di mercato per attrarre un secondo investitore. Lo Stato può intervenire parzialmente per migliorare le condizioni di accesso.
- Tipicamente, le aree grigie includono zone semi-rurali o periferiche, dove esiste già una parziale infrastrutturazione, ma non sufficiente per garantire concorrenza e copertura adeguata.
Aree nere:
- Le aree nere sono le zone più densamente popolate e con il maggior interesse economico per gli operatori privati. In queste aree operano almeno due fornitori di servizi a banda ultralarga, creando una situazione di concorrenza.
- Non è previsto alcun intervento pubblico in queste aree, poiché le dinamiche di mercato permettono agli operatori di sviluppare autonomamente le reti.
Ecco una tabella riepilogativa delle diverse aree:
Area 🏙️ |
Copertura 📈 |
Intervento pubblico🏛️ |
Aree bianche |
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Aree nere |
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Aree grigie |
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Quali sono le regioni italiane con più aree bianche?
Le aree bianche si trovano principalmente in regioni meno densamente popolate e in contesti rurali o montuosi. Tali zone sono economicamente meno appetibili per gli investimenti privati, motivo per cui lo Stato interviene con fondi pubblici per garantire l'accesso alla banda larga. Le regioni italiane con il maggior numero di aree bianche includono:
- Basilicata
- Molise
- Calabria
- Sicilia
- Sardegna
In queste regioni, la presenza di comunità isolate, terreni montuosi e difficoltà logistiche rende complessa la costruzione delle infrastrutture, aumentando i costi per gli operatori privati e richiedendo interventi pubblici significativi. Per esempio, alcune aree montane in Basilicata o Calabria sono tra le più isolate e richiedono soluzioni tecnologiche alternative come la rete FWA (Fixed Wireless Access), una tecnologia che consente di fornire connettività tramite ponti radio.
Aree bianche in Italia e la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga (Piano BUL): perché sono collegate
Il Piano Nazionale per la Banda Ultralarga (Piano BUL) è una strategia fondamentale per espandere la connettività in Italia, in particolare nelle aree bianche. Lanciato nel 2015 e aggiornato nel 2021, il piano ha l’obiettivo di garantire l'accesso alla banda ultralarga a tutta la popolazione italiana entro il 2026. La suddivisione delle aree è cruciale per definire le priorità e indirizzare i finanziamenti pubblici in modo efficiente.
Gli obiettivi del Piano BUL
- Copertura nazionale: l'obiettivo è garantire che tutte le aree del Paese abbiano accesso a una velocità minima di 30 Mbps in download, mentre le zone più densamente popolate dovrebbero arrivare a 100 Mbps.
- Incentivi statali per le aree bianche: lo Stato fornisce incentivi economici per attrarre operatori nelle aree meno appetibili, come le aree bianche, che altrimenti resterebbero escluse dallo sviluppo tecnologico. Si tratta di aree dove il mercato privato non investe, e quindi l’intervento pubblico è essenziale.
Tecnologie utilizzate
- FTTH (Fiber to the Home): questa tecnologia permette di portare la fibra ottica direttamente nelle abitazioni degli utenti. È una soluzione ideale per garantire velocità elevate nelle aree urbane e suburbane.
- FWA (Fixed Wireless Access): utilizzata principalmente nelle aree più remote e difficili da raggiungere, la FWA consente di fornire connettività a banda larga tramite ponti radio. Questo approccio è fondamentale per le aree bianche, poiché permette di superare le barriere logistiche.
Il Piano BUL rappresenta quindi una svolta cruciale per superare il divario digitale in Italia e garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla localizzazione geografica, possano accedere a servizi di connettività moderna.
Aree bianche e Open Fiber: gli sviluppi futuri per l’ampliamento della copertura
Open Fiber è una delle principali aziende incaricate di espandere la rete in fibra ottica in Italia, con particolare attenzione alle aree bianche. L'obiettivo è ridurre il digital divide entro il 2026, attraverso l'espansione delle reti FTTH e l'utilizzo di tecnologie wireless come la FWA per raggiungere le zone più difficili da cablare.
Piano di espansione di Open Fiber
- Aree coperte: Open Fiber ha già iniziato i lavori in oltre 6.231 Comuni in tutta Italia, con progetti mirati a raggiungere il 99% del territorio nazionale.
- FWA e soluzioni innovative: oltre alla posa di fibra ottica, Open Fiber sta implementando la tecnologia FWA per collegare le zone montuose e rurali, dove la posa della fibra risulterebbe troppo costosa o complessa. Questa tecnologia è essenziale per le aree più remote, dove è necessario superare ostacoli geografici come montagne o terreni accidentati.
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