Costo KWh (kilowattora): quanto costa l'energia elettrica a maggio 2024?
In 30 sec
Quali sono gli attuali prezzi al kWh dell'energia elettrica?
- Il prezzo dell’energia elettrica in Maggior Tutela a 19 maggio 2024 vede: costo kWh della tariffa monoraria di 0,07043 €/kWh; 0,07138 €/kWh in Fascia F1 e 0,06999 €/kWh in Fascia F23 per la tariffa bioraria.
- Il costo dell’energia elettrica a 19 maggio 2024 con la miglior offerta del mercato libero è di 0,9 €/kWh.
Il prezzo dell'energia elettrica dipende da diversi fattori:
- la spesa per la materia energia, voce più influente sul costo finale in bolletta;
- il momento della giornata (fasce orarie).
Capire a quanto ammonta il costo del kWh significa conoscere il prezzo dell'energia elettrica che paghiamo ogni volta che la consumiamo. Il costo al kWh, inoltre, può rappresentare una delle voci di spesa in bolletta luce più significative per le famiglie. Vediamo i principali fattori di influenza sul costo kWh, le differenze tra le tariffe elettriche disponibili sul mercato e come conoscere il prezzo del kWh oggi a maggio 2024.
A maggio 2024 il costo kWh della tariffa monoraria è pari a 0,07043 euro/kWh; per la tariffa bioraria invece è di 0,07138 euro/kWh in Fascia F1 e 0,06999 euro/kWh in Fascia F23. Il costo dell'energia elettrica nel regime di tutela è deciso dall'Autorità garante - l'ARERA - ogni 3 mesi.
Costo kWh servizio di maggior tutela a 19 maggio 2024
La tabella qui di sotto fotografa l’evoluzione del prezzo dell’energia nel Mercato Tutelato fino al secondo trimestre del 2024: l’ultimo aggiornamento ha evidenziato un costo dell’energia di poco superiore a 15 centesimi al kWh. Si tratta di un valore leggermente più alto rispetto al trimestre precedente.
PERIODO DI VALIDITA’ |
FASCIA UNICA |
F1 |
F23 |
Aprile - Giugno 2024 - 2° trimestre |
0,07043 |
0,07138 |
0,0699 |
Gennaio - Marzo 2024 - 1° trimestre |
0,12209 |
0,12762 |
0,11919 |
Ottobre – Dicembre 2023 4° trimestre |
0,15791 |
0,16172 |
0,15611 |
Luglio – Settembre 2023 3° trimestre |
0,11835 |
0,12041 |
0,11731 |
Aprile - Giugno 2023 - 2° trimestre |
0,11609 |
0,12402 |
0,11245 |
Gennaio - Marzo 2023 - 1° trimestre |
0,41581 |
0,42841 |
0,4091 |
Ottobre - Dicembre 2022 - 4° trimestre |
0,53451 |
0,55436 |
0,52484 |
Luglio - Settembre 2022 - 3° trimestre |
0,3117 |
0,3292 |
0,3027 |
Aprile - Giugno 2022 - 2° trimestre |
0,3102 |
0,3237 |
0,3039 |
Gennaio - Marzo 2022 - 1° trimestre |
0,3549 |
0,3831 |
0,3402 |
Ottobre - Dicembre 2021 - 4° trimestre |
0,2047 |
0,21876 |
0,1975 |
Luglio - Settembre 2021 - 3° trimestre |
0,1184 |
0,13084 |
0,1118 |
Aprile - Giugno 2021 - 2° trimestre |
0,0803 |
0,08947 |
0,0758 |
Gennaio - Marzo 2021 - 1° trimestre |
0,0733 |
0,08311 |
0,0683 |
Ottobre - Dicembre 2020 - 4° trimestre |
0,0666 |
0,07481 |
0,0623 |
Luglio - Settembre 2020 - 3° trimestre |
0,0431 |
0,04516 |
0,042 |
Aprile - Giugno 2020 - 2° trimestre |
0,0382 |
0,04058 |
0,0371 |
Gennaio - Marzo 2020 - 1° trimestre |
0,0709 |
0,07666 |
0,068 |
Costo dell’energia in kWh Mercato Libero a maggio 2024
A differenza di quanto avviene nel mercato tutelato nel mercato libero è il singolo fornitore a scegliere il costo dell’energia elettrica da applicare al cliente. Tale scelta viene effettuata sulla base di valutazioni commerciali con l’obiettivo di attirare nuovi clienti.
Per accedere a una tariffa a prezzo bloccato, invece, bisogna considerare un costo minimo di 0,11 €/kWh, con possibilità di bloccare le modifiche al prezzo per almeno 12 mesi. Questa soluzione comporta una spesa aggiuntiva di circa 2 centesimi per kWh. Per una famiglia tipo (consumo annuo di 2.700 kWh), quindi, scegliere il prezzo fisso si traduce in una spesa extra di 54 euro + IVA, nell’ipotesi di prezzi costanti sul mercato all’ingrosso.
Quant'è il valore del PUN oggi?
Il valore del PUN di maggio 2024 (provvisorio) è in leggero aumento rispetto al valore di aprile 2024. Il dato medio (aggiornato al 7 maggio 2024) è pari a 0,088 €/kWh. Scegliere una tariffa indicizzata, quindi, rappresenta una soluzione ideale per ridurre al minimo possibile il costo dell’energia.[/alert]
Costo dell'elettricità nel Mercato Libero: tariffe a prezzo bloccato vs tariffe a prezzo variabile
Per accedere a una tariffa a prezzo bloccato, invece, bisogna considerare un costo minimo di 0,12 €/kWh, con possibilità di bloccare le modifiche al prezzo per almeno 12 mesi. Questa soluzione comporta una spesa aggiuntiva di circa 2 centesimi per kWh. Per una famiglia tipo (consumo annuo di 2.700 kWh), quindi, scegliere il prezzo fisso si traduce in una spesa extra di 54 euro + IVA, nell’ipotesi di prezzi costanti sul mercato all’ingrosso.
Costo dell'elettricità nel Mercato Libero: tariffe monorarie vs tariffe biorarie
Nella scelta di una tariffa luce del Mercato Libero, oltre alle variabili prezzo, bisogna valutare le condizioni generali della struttura delle tariffe:
- nel mercato tutelato è possibile scegliere tra una tariffa monoraria (prezzo indipendente dall’orario di utilizzo) o bioraria (prezzo legato all’orario di utilizzo con due fasce orarie differenti)
- nel Mercato Libero è possibile scegliere tra tariffa monoraria, bioraria o trioraria (prezzo legato all’orario di utilizzo con tre fasce orarie differenti)
Cos'è il kilowattora?
Il kilowattora - sigla kWh - è l'unità di misura dell'energia elettrica e rappresenta l'energia assorbita in un'ora da un dispositivo elettrico la cui potenza è di 1 kW. Quest'unitè di misura viene utilizzata per calcolare e fatturare i consumi in bolletta luce all'utente finale. Come? Tramite le rilevazioni del contatore elettrico per ogni fascia oraria.
Costo dell'energia elettrica al metro quadro
Il costo dell’energia elettrica al metro quadro è un parametro che, in passato, aveva un peso più rilevante nella valutazione della spesa energetica. Tale parametro dipende dal consumo annuale registrato e da altri fattori come le caratteristiche della struttura e degli impianti, il numero di persone che abitano nell’unità immobiliare presa in esame, gli elettrodomestici utilizzati, le abitudini di consumo ed il fornitore e la tariffa luce scelta.
Costo energia al kWh VS Costo energia al m2
Per la valutazione corretta della spesa energetica e per poter individuare le soluzioni migliori per risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica il parametro da considerare è il costo dell’energia elettrica al kWh. Tale fattore, a differenza del costo dell’energia al m2, rappresenta l’elemento principale della bolletta. La porzione della bolletta legata al consumo effettivo di elettricità è strettamente legata al costo al kWh.
Di conseguenza, per poter risparmiare e ridurre al minimo la bolletta è necessario capire quanto costa un kWh e scegliere l’offerta luce in base all’analisi di questo parametro. Solo in questo modo, infatti, è possibile individuare con la massima precisione le soluzioni migliori per massimizzare il risparmio in bolletta, sia nel breve che nel lungo periodo.
Calcolo costo energia elettrica kWh in bolletta luce: fattori ed esempi pratici
COSTI PRINCIPALI DELLA BOLLETTA LUCE |
INFORMAZIONI |
Il consumo complessivo di energia elettrica nel periodo di fatturazione della bolletta |
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L’importo complessivo della bolletta per il periodo di fatturazione |
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Il costo dell’energia elettrica (componente energia) |
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Il costo effettivo dell’energia elettrica al kWh |
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C’è un dettaglio molto importante da tenere in considerazione quando si parla del costo dell’energia elettrica al kWh. L’utente, infatti, può scegliere la tariffa in base al costo della componente energia della bolletta (il valore sarà espresso in €/kWh) con l’obiettivo di ridurre al minimo l’importo effettivo della bolletta a parità di consumi.
A determinare tale importo, però, entrano in gioco diversi fattori. Oltre al costo della componente energia, indicato anche come Corrispettivo Energia o Luce, ci sono altre componenti della bolletta, come le Perdite di rete e il Dispacciamento che dipendono dal quantitativo di energia elettrica consumo.
Ad incrementare la spesa, inoltre, intervengono ulteriori fattori come il costo di commercializzazione, la componente fissa del dispacciamento, le spese per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore e gli oneri di sistema. A tutti questi dati vanno poi aggiunte le imposte e l’IVA.
Per eseguire un calcolo del costo dell’energia elettrica reale per ogni kWh di energia elettrica consumato è, quindi, necessario andare oltre al costo della componente energia (un parametro comunque fondamentale per valutare la miglior offerta e risparmiare).
Consultando la bolletta inviata dal proprio fornitore è possibile avere un’idea di quanto è effettivamente costato un kWh, andando a considerare tutte le componenti della bolletta che, in un modo o in un altro, sono intervenute ad accrescere la spesa.
Per effettuare il calcolo del costo dell’energia elettrica al kWh, relativo al periodo di fatturazione illustrato in bolletta, è sufficiente dividere l’importo della bolletta per il totale di energia elettrica fatturato. Generalmente, questi due dati sono riportati direttamente nella prima pagina della bolletta.
- importo complessivo di 75 euro (IVA inclusa ma al netto del Canone RAI)
- consumo complessivo di 250 kWh
- costo della materia energia 0,15 €/kWh + IVA (come pubblicizzato dal fornitore al momento della sottoscrizione dell’offerta)
Per effettuare il calcolo del costo dell’energia è possibile dividere il primo dato per il secondo. Di conseguenza, il costo effettivo dell’energia elettrica sarà di 0,3 €/kWh (IVA inclusa). Questo dato è nettamente superiore (esattamente il doppio nell’esempio proposto) rispetto al costo della materia energia (detto anche Corrispettivo Energia) che, ricordiamo, è il parametro da considerare per determinare la convenienza di un’offerta del Mercato Libero.
Costo dell’energia elettrica e costo dei consumi: differenze
I COSTI DELLA BOLLETTA DELL’ENERGIA ELETTRICA |
LE CARATTERISTICHE |
Il costo dell’energia elettrica |
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Il costo dei consumi di energia elettrica |
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Il costo dei consumi di energia elettrica non coincide con il costo dell’energia elettrica e, quindi, con l’importo della componente energia della bolletta. Questi due costi presentano, infatti, sostanziali differenze tra di loro anche se entrambi sono utili a valutare la convenienza di un’offerta del Mercato Libero.
Il costo dell’energia elettrica coincide con il costo stabilito dal fornitore. Per le tariffe a prezzo fisso, questo dato è fisso e invariabile per tutta la durata del periodo promozionale. Per le tariffe a prezzo variabile, invece, ci sono aggiornamenti mensili o trimestrale in base all’indice di riferimento (il PUN oppure il prezzo del mercato tutelato stabilito da ARERA).
Il costo dei consumi di energia elettrica è, invece, un indice complessivo che può essere calcolato con una semplice divisione tra l’importo della bolletta e il consumo complessivo del periodo di fatturazione. Questo è maggiore rispetto al costo dell’energia consumata (la componente materia prima della bolletta) in quanto include svariati costi aggiuntivi.
All’interno di questo dato sono inclusi, infatti, i costi fissi della fornitura (Quota fissa della voce Spesa per la materia energia, Quota Fissa e Quota potenza della Spesa per il trasporto dell’energia elettrica e della gestione del contatore, Quota Fissa degli oneri di sistema) ed i costi variabili (ovvero legati al consumo) che vengono stabili da ARERA e sono uguali per tutti i fornitori. Questo costo include anche imposte e IVA.
Per avere un’idea sulla convenienza di un’offerta e confrontare tra loro le varie offerta è utile fare riferimento al costo della componente energia (il Corrispettivo Energia) e, quindi, al costo dell’energia elettrica. Questo dato è, infatti, stabilito direttamente dal fornitore e, quindi, varia in base alla tariffa scelta.
Quanto costa l’energia in kWh in Europa?
Il costo in kWh dell’energia dipende da fattori differenti che contribuiscono a determinare le differenze di prezzo nei vari Paesi dell’Ue. Tra gli elementi che incidono nella formazione delle differenze di prezzo dell’energia al chilowattora tra Paese e Paese troviamo:
- la domanda e l’offerta:
- la situazione geopolitica di un determinato Stato;
- i costi di rete e di tutela ambientale;
- maggiori o minori quote di importazioni di energia;
- livelli di tassazione e accise;
- eventuali condizioni meteorologiche particolarmente avverse.
Tra il 2021 e il 2022 si è registrata una netta crescita del costo dell’energia elettrica in tutta Europa. Ogni Paese, però, ha reagito in modo differente alla crisi energetica attuando provvedimenti differenti per contenere i rincari. Da notare, inoltre, che per via del differente mix energetico in alcuni Paesi i rincari sono stati inferiori.
Ad esempio, dove è più alta la produzione di elettricità da fonti rinnovabili o dal nucleare è stato possibile ridurre la dipendenza dal gas naturale e, quindi, contenere i rincari sul prezzo dell’energia applicato ai clienti finali. La combinazione di tutti i fattori in gioco genera, quindi, sostanziali differenze nel prezzo dell’elettricità da Paese a Paese.
La tabella qui di sotto presenta gli ultimi dati Eurostat disponibili (primo semestre 2022) che mostrano le differenze nel costo dell’energia elettrica al kWh nei vari Paesi europei. I dati indicati includono le tasse applicate dai singoli Stati al costo dell’energia.
Come facilmente riscontrabile, il prezzo dell’energia in Italia (in tabella IT) è tra i più alti in Europa e risulta essere nettamente superiore rispetto alla media dell’Unione Europea (EU in tabella) e dell’area Euro (EA in tabella). Il prezzo per il primo semestre in Italia è stato di 0,3115 €/kWh con solo Danimarca, Belgio e Germania che registrano valori più elevati.
Secondo la Relazione annuale 2023 presentata da ARERA, l’Autorità italiana per l’energia, per contenere gli effetti della crisi energetica in Italia è stato fondamentale il ruolo degli interventi pubblici. Grazie ai vari decreti definiti dal Governo, infatti, l’aumento effettivo del costo dell’energia è stato decisamente attenuato.
Nel corso del 2022, infatti, il prezzo medio dell’energia elettrica per i consumatori domestici è stato pari a:
- 0,36 €/kWh in Italia con un aumento del +40%
- 0,28 €/kWh nell’Area euro con un aumento del +13%
Alla base del forte aumento registrato dal costo dell’energia c’è l’aumento dei prezzi netti (prezzi di energia e vendita e costi di rete) che in Italia ha raggiunto un incremento del +72% contro un +43% nell’Area euro. Questi aumenti sono stati compensati dalle misure previste dai regolatori (riduzione degli oneri di sistema e delle impostate) che hanno garantito un calo del -35% in Italia e del -40% nell’Area euro per quanto riguarda queste componenti.
Come ridurre il costo dell’energia elettrica: offerte luce più convenienti del momento
Come individuare, quindi, le offerte luce più convenienti del momento? La scelta della tariffa da attivare va fatta considerando il prezzo dell’energia elettrica al kWh praticato dal fornitore. In linea di massima, la prima cosa da fare è passare dal mercato tutelato al mercato libero dove è possibile individuare tariffe più vantaggiose rispetto alle condizioni fissate da ARERA per i clienti in Maggior Tutela.
Con la comparazione online delle offerte, accessibile tramite il comparatore di offerte luce di SOStariffe.it, sarà facile scegliere l’offerta migliore in rapporto alle proprie esigenze. Per utilizzare al meglio la comparazione online è necessario fornire il dato relativo al proprio consumo annuo di energia.
Tale dato è riportato nell’ultima bolletta inviata dal proprio fornitore (è necessario fare riferimento ai “consumi effettivi”) ed è anche disponibile nell’area clienti del sito o dell’app del fornitore. Da notare, inoltre, che per assistenza nella scelta dell’offerta luce più conveniente è possibile chiamare al numero 02 5005 111 per parlare, in modo gratuito e senza alcun impegno, con un consulente del Team di SOStariffe.it. In questo modo, sarà possibil tenere il supporto necessario per la scelta dell’offerta migliore.
La comparazione delle offerte va fatta tenendo conto del costo dell’energia elettrica utilizzata ovvero del costo della componente energia, l’unico stabilito direttamente dal fornitore e non da ARERA. L’obiettivo per massimizzare il risparmio deve essere quello di minimizzare tale importo. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile ridurre la spesa a parità di consumi.